sabato 21 maggio 2011

Il re con la stella gialla

Nel 1946 Christian X re di Danimarca passò tra tra due ali di folla in festa a Copenaghen in occasione del suo 76 compleanno. Rispondeva appena con un cenno della mano alle acclamazioni, accompagnato da sua moglie, la regina Alessandrina. Era invalido per una caduta da cavallo, anziano e la sua salute era pessima. Era un conservatore, aveva anche tentato di ampliare i suoi poteri negli anni ‘20 a danno della democrazia danese. Tentativo respinto dal parlamento. Ma quelle due ali di folla lo amavano. I danesi lo festeggiavano così calorosamente perché  Christian X era ed è un simbolo della lotta contro il nazismo, dell’orgoglio della Danimarca che non si piegò nonostante l’occupazione subita dal Terzo Reich. Christian X è il re che disse a Hitler: “Se i miei concittadini ebrei dovranno mettere la stella gialla allora la metterò anch’io”. Gli ebrei danesi non subirono l’obbligo di mettere la stella gialla. Re Christian aveva l’abitudine di fare ogni giorno un giro a cavallo per strade di Copenaghen. Quando i tedeschi invasero la Danimarca, lui continuò a fare il suo giro. Quella passeggiata diventò per i danesi un simbolo di resistenza al nazismo, di orgoglio nazionale.

 Le Ss iniziarono la persecuzione degli ebrei danesi ed organizzarono una deportazione di massa. Il governo danese aveva preso una sorta di impegno a collaborare con le forze occupanti, ma i danesi, forti dell’esempio del loro re, riuscirono a far scappare quasi tutti gli ebrei in Svezia. Circa 500 però furono catturati. Le Ss mentivano (mentivano sempre) e per nascondere la strage in atto dicevano che li avrebbero portati a lavorare. Allora i danesi li obbligarono a mettere per iscritto questa dichiarazione e a compilare un elenco di tutti i deportati per poterne seguire il destino. Gli ebrei danesi furono deportati nel lager ghetto di Terezin. Paul Aron Sandfort era uno di quei deportati. Era un musicista, amava la lirica (era stato anche aiutoregista) e parlava bene italiano. Da poco ci ha lasciato, ma è rimasta la sua memoria in una intervista nel documentario “La rivolta dell’anima” (RaiTre).









Conosciamo molti dettagli sulla deportazione degli ebrei danesi e sul loro salvataggio grazie alla sua testimonianza. Le immagini in questo testo sono tratte dal filmato prodotto dalla propaganda nazista “Hitler regala una città agli ebrei”, girato proprio a Terezin. Tutte le persone che si vedono nelle inquadrature sono state mandate subito alle camere a gas di Auschwitz perché non restasse alcun testimone del clamoroso falso cinematografico. I funzionari danesi ottennero di poter inviare ad ogni deportato dei pacchi viveri. Molte famiglie si fecero carico (in tempi di guerra!) di preparare questi pacchi che, certo, venivano aperti e saccheggiati dalle Ss di guardia a Terezin, ma quel che restava era comunque un aiuto, una possibilità in più di sopravvivenza.

Poi nell’aprile del 1945, col Terzo Reich ormai schiacciato ad est e ad ovest, riuscirono a trattare con Himmler la consegna di tutti i loro concittadini ebrei, tramite il conte svedese Bernadotte, e li portarono in salvo in Svezia con un viaggio avventuroso attraverso le rovine in fiamme della Germania a bordo di automezzi che andavano a petrolio. Dunque era possibile fare qualcosa. Christian X era re di un paese invaso. Non aveva forze militari per opporsi ai nazisti, ma dimostrò che si poteva combattere Hitler anche con una salda forza morale. Se altri re, che invece fuggirono, si fossero comportati come lui, molte vite sarebbero state salvate.


 Nel Tg1Storia del 15 dicembre i filmati di Christian X ed anche una curiosità con un filmato inedito ritrovato negli archivi americani e girato ai primi del novecento. Mostra il fratello di re Christian X, il principe Karl…Valdemar… Axel (i puntini sostituiscono alcuni tra i suoi tanti nomi). Aveva due anni meno di re Christian ed era comandante nella marina danese. Nel 1905 la Norvegia aveva deciso la separazione dalla Svezia e con un referendum aveva anche deciso di ripristinare nel paese una monarchia. Non esisteva più alcuna discendenza dell’antica casa regnante, così i norvegesi diedero un’occhiata alle altre famiglie reali. Non era la prima volta che accadeva. Il primo duca d’Aosta, il primo Amedeo, fratello del re d’Italia Umberto I, era stato scelto dagli spagnoli come re di Spagna e, sia pure per poco, aveva regnato. Una commissione del governo norvegese esaminò tutti i principi cadetti delle case reali europee e scelse proprio il principe danese Karl…Axel. Il principe venne incoronato re di Norvegia il 22 giugno 1906 nella cattedrale di Trondheim e prese il nome di un antico re norvegese diventando Aakon VII. Sposò la principessa Maud figlia di Edoardo VII re d’Inghilterra che in realtà era sua cugina, perché la madre, moglie di Edoardo VII e regina d’Inghilterra, era la principessa Alessandra di Danimarca. Anche la Norvegia venne invasa dai nazisti ma, come diceva lo scrittore danese Andersen, questa è un’altra storia. Appuntamento su RaiUno al Tg1Storia di lunedì mattina alle 9,05.


1 commento:

  1. UNICO... dovrebbe tornare oggi a vedere che CANI abbiamo tutt'intorno, dai grillini all'isis, da erdogan a khamenei... e QUANTI ALTRI!

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